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Episodio 3  "Attacchi di panico"

Nel terzo episodio assistiamo al caso di Reese Burton, una ragazza accusata di aver ucciso Mike, un giocatore di basket. Durante il suo incontro con il Dr. Bull veniamo a sapere che poco prima della morte di Mike il ragazzo l’aveva stuprata, e ciò ha reso più credibile l’accusa di omicidio. Bull, però, è l’unico a credere che lei non sia colpevole e accetta di aiutarla. 
Tutta questa faccenda, il ritrovarsi in prigione in attesa di giudizio, e gli occhi della gente addosso hanno portato Reese a soffrire di attacchi di panico alquanto frequenti. Per farla calmare, Bull utilizza una tecnica di distrazione cognitiva: il ripetere numeri a caso. Questa tecnica consiste nel far ripetere a una persona in preda ad un attacco di panico una serie di numeri a caso, cosicché, essendo impegnata a ricordare la sequenza di numeri, si concentra di più su questo riuscendo così a calmarsi. È importante non distrarsi e continuare fino a che non ci si allontana dalla situazione che ha provocato il panico. 
Ritornando al caso, nel corso della puntata Reese ha alcuni attacchi di panico, in particolare dopo la morte di Ellen, la ragazza che tramite il podcast l’aveva accusata. 
Alla fine Bull riesce a provare l’innocenza di Reese, facendo emergere che ad uccidere Mike era stato il suo allenatore, poiché il ragazzo stava per rivelare il giro di doping nella squadra.

© 2016. BULL ITALIA

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